Negli ultimi tempi stiamo assistendo a un crescente sviluppo del mondo della tecnologia e delle professioni digitali: uno dei settori più in voga è certamente quello dei videogiochi. Questi sono strumenti che consentono di evadere – anche se solo per un po’ – dai problemi quotidiani, di divertirsi e di trascorrere piacevoli momenti da soli o con gli amici.
Vogliamo spiegarvi, dunque, come si diventa game designer, qual è il background culturale necessario e quali sono le mansioni di questa figura. Vi sono molti più game designer all’estero piuttosto che in Italia, ma anche nel nostro paese si sta verificando un’evoluzione progressiva in tale ambito.
Indice
Game designer e soft skills
Per essere un buon game designer sono innanzitutto essenziali alcune soft skills. Tra le più importanti abbiamo la creatività e la capacità di comunicazione.
La prima è ovviamente indispensabile per coloro che hanno intrapreso questa carriera: al giorno d’oggi il mercato è pieno di videogames, ed è fondamentale evitare le soluzioni banali e già viste. Un videogioco di qualità può essere considerato una vera e propria opera d’arte, che emoziona e coinvolge i players a 360°.
Il game designer non agisce senza una squadra. Ogni membro del gruppo ha uno o più compiti: spetta al game designer coordinarli e far sì che ciascuno step sia effettuato in maniera corretta. Per questo motivo è basilare la capacità di comunicazione e di interazione per chi vuole essere game designer.
I professionisti in oggetto devono essere chiari, esaustivi, in grado di elaborare un progetto adeguato e comprensibile per tutti. Ci sarà bisogno di affrontare difficoltà e imprevisti, di lavorare anche per molte ore di seguito, di mostrare un ottimo orientamento al problem solving.
Cosa fa il game designer?
Oltre a sapere come si diventa game designer, è necessario poi capire in cosa consiste esattamente questa professione.
Il game designer non è colui che realizza il gioco definitivo: ciò spetta, per esempio, ai grafici e ai programmatori. Più che altro, i game designer danno vita a un’idea precisa da cui partirà il videogame – un’idea che, come già abbiamo detto, non può prescindere da un progetto ad hoc.
Se desiderate occuparvi di questo campo penserete ai contenuti e al sistema di gioco, e preparerete una documentazione per illustrare il tutto al vostro team. Studierete le opzioni migliori per il vostro target di riferimento, anche tramite l’analisi di dati e di casi concreti. Successivamente farete dei test relativi ai prototipi, per rendere il prodotto ancora più fruibile e ottimizzarlo per gli utenti prima della vendita.
Insomma, l’attività del game designer è vasta e variegata. Nelle piccole aziende è possibile che i game designer svolgano anche altre funzioni, come quelle dei level designer che costruiscono le ambientazioni del videogame. Queste figure fanno in modo che i giochi virtuali vengano incontro alle esigenze e alle preferenze del pubblico, e sono quindi molto importanti per le società specializzate in questo ramo.
Il percorso per diventare game designer
Passiamo a un altro frequente interrogativo: qual è il percorso di formazione per essere game designer?
Ufficialmente non è richiesta una laurea specifica, anche se la più indicata è quella in Informatica. In un secondo momento si seguiranno dei corsi di approfondimento per game designer, dei master post-lauream e così via.
Ciò che è essenziale, per i game designer, è la gavetta. Naturalmente non inizierete subito con il lavoro dei vostri sogni, ma con delle mansioni correlate (come quella di game tester). Man mano vi farete notare all’interno dell’azienda, acquisirete nuove abilità, e spianerete la vostra strada accumulando esperienza.
Le competenze del game designer
Già vi abbiamo accennato che il game designer deve avere competenze trasversali. Dovrebbe essere un appassionato di videogiochi, per conoscerne le dinamiche e i segreti; meglio ancora se il suo background abbraccia anche i giochi tradizionali, quelli classici e non digitali.
Sono indispensabili le nozioni di base di grafica, quelle connesse ai principali tools (come Photoshop), quelle di matematica e di statistica. I game designer professionisti hanno spesso un’infarinatura di più lingue, soprattutto dell’inglese, e si aggiornano continuamente sulle nuove tecnologie. Sono maestri di storytelling e curano la parte narrativa dei videogames.
Dove operano i game designer
Abbiamo visto come si diventa game designer: ma in quali contesti si inseriscono queste figure?
I game designer lavorano nelle aziende, come interni o come liberi professionisti esterni. Stiamo parlando delle imprese che si dedicano alla programmazione dei videogiochi, che siano piccole, medie o grandi.
Si trovano game designer anche negli studi di progettazione dei software e nelle start-up. Le occasioni di impiego sono tantissime per coloro che hanno scelto questa via. E per quanto riguarda lo stipendio? Esso è variabile, ma in linea di massima è alto e oscilla tra i 30.000 e i 45.000 euro lordi all’anno. Chiaramente dipende dalle circostanze, dall’esperienza e dall’abilità del singolo game designer.