CryptoPunks: gli NFT e la CryptoArt come soluzione di investimento

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I CryptoPunks hanno segnato una nuova frontiera in diversi ambiti: non solo quello tecnologico e informatico, ma anche quello dell’arte generativa. Con quest’ultima espressione ci riferiamo all’arte che dà origine all’arte, ovvero a un prodotto artistico che nasce da un sistema automatico e non dalla mente di una persona.

Il concetto potrebbe sembrare ostico, ma risulterà senza dubbio più semplice una volta che avremo spiegato cosa sono i CryptoPunks. Cominciamo col dire che si tratta di veri e propri oggetti da collezione, che al giorno d’oggi valgono cifre elevatissime – anche milioni di dollari.

Qualche dato sui CryptoPunks

I CryptoPunks potrebbero essere definiti come dei ritratti: ritratti che, però, sono composti da pixel, e sono formati in maniera del tutto casuale in 8-bit. Non c’è un CryptoPunk uguale a un altro, e nel complesso questi elementi sono ben 10.000!

I CryptoPunks costituiscono una categoria di Non-Fungible Token, NFT. Sono apparsi nel 2017 come realizzazione dello studio Larva Labs, i cui fondatori sono John Watkinson e Matt Hall. C’è da dire che all’inizio i CryptoPunks erano gratuiti; con il tempo, tuttavia, hanno acquisito un enorme valore di mercato, e sono stati comprati addirittura dal Rockefeller Center di New York (9 CryptoPunks per 17 milioni di dollari!).

La fama di questi ritratti 24×24 è aumentata a dismisura, tanto che essi hanno inaugurato persino un movimento artistico: quello della CryptoArt. Dalla genialità di Hall e Watkinson è derivato un algoritmo, in grado di creare a sua volta migliaia di personaggi dall’aspetto peculiare, tutti differenti l’uno dall’altro.

Perché i CryptoPunks sono chiamati così? Il motivo è il seguente: sono ispirati allo spirito punk e anticonformista che imperversava tra il 2009 e il 2013 circa. I modelli vanno ricercati ancora più indietro negli anni, in film come Blade Runner del 1982, negli scenari del cyberpunk, in romanzi come Neuromante di Gibson del 1984.

CryptoPunks e numeri

Abbiamo detto che i CryptoPunks sono 10.000: di questi, per l’esattezza 6.039 sono maschi e 3.840 sono femmine. Alcuni hanno le trecce, altri il rossetto, altri ancora le basette molto evidenti.

Inoltre, la collezione firmata Larva Labs prevede tre tipologie speciali: 88 zombie, 9 alieni e 24 gorilla. Se sommate tutti questi numeri, otterrete per l’appunto 10.000 CryptoPunks. Sul sito web dello studio di John Watkinson e Matt Hall c’è un’immagine che riassume tutti i ritratti, che quindi possono essere visti tranquillamente da coloro che navigano in internet.

C’è un “ma”: questo non vuol dire essere i proprietari di un CryptoPunk! Ognuno di essi va acquistato, un po’ come accade per i quadri e per le sculture. I ritratti sono tracciati nell’ambito di un contratto smart, che può essere consultato pubblicamente perché inserito in un registro apposito.

In sintesi, stiamo parlando di una vera opera d’arte che ne genera altre – arte generativa in senso stretto. Naturalmente, come in ogni galleria artistica, ci sono pezzi meno rari (gli umani) e pezzi più rari (zombie, gorilla e alieni).

L’investimento di Visa

Uno degli ultimi acquisti più noti, nel campo dei CryptoPunks, è quello di Visa: la joint venture in questione ha speso circa 150.000 dollari per avere il CryptoPunk #7610. Capelli a cresta sulla testa, labbra rosse, occhi con ombretto verde.

La vendita di CryptoPunk #7610 è avvenuta il 19 agosto, e già un’ora dopo la transazione sono stati comprati altri 90 ritratti. Visa ha dato il buon esempio, sulla scia di una tendenza che dà un’importanza sempre maggiore al legame tra commercio e mondo digitale.

È certo che i CryptoPunks e gli altri NFT ricopriranno un ruolo essenziale nel ramo economico e finanziario. E gli eventi più recenti non fanno altro che testimoniarlo!

Da un esperimento al successo dei CryptoPunks

Dopo aver specificato cosa sono i CryptoPunks, dobbiamo sottolineare anche che essi erano, in origine, un esperimento. All’inizio, Hall e Watkinson credevano di aver ottenuto degli avatar per un gioco per cellulare; solo in seguito si resero conto di aver ricavato un nuovo paradigma di digital art.

Il mercato dei CryptoPunks è oggi uno dei più attivi. Nei primi giorni di agosto, il CryptoPunk meno caro costava più o meno 150.000 dollari. Si arriva, comunque, anche a 7-8 milioni di dollari per un singolo personaggio, come l’alieno saggio – wise alien – il cui valore è di 7,5 milioni di dollari.

Non solo CryptoPunks

I CryptoPunks sono tra i più popolari NFT, ma non sono gli unici.

Per esempio, c’è anche la collezione Bored Ape Yacht Club: la raccolta delle scimmie annoiate, con diverse espressioni facciali. Senza dimenticare i games in cui si usano proprio i Non-Fungible Token, come Axie Infinity, i cui mostri sono NFT. In ogni caso, i CryptoPunks difficilmente vengono battuti.

Vi abbiamo illustrato cosa sono i CryptoPunks, con varie curiosità al riguardo. Questo settore è decisamente uno dei più interessanti, produttivi e dinamici al momento!

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