Alcune persone fanno confusione tra deep web e dark web, ma in realtà questi due “regni” sono completamente differenti tra loro. Per la precisione, il secondo è un sottoinsieme del primo: in entrambi i casi, si tratta di territori diversi dalla rete di superficie, l’internet che utilizziamo ogni giorno per le nostre attività e le nostre ricerche.
Cosa intendiamo, esattamente, quando adoperiamo queste espressioni? Cosa si trova nel deep web, cosa nel dark web? Quali sono le modalità per effettuare l’accesso? Questi sono gli argomenti che affronteremo, per dimostrarvi che non è necessario demonizzare tali componenti del mondo virtuale – a condizione, ovviamente, che siano usate con cautela. È vero che i pericoli sono sempre dietro l’angolo, ma è anche vero che sono evitabili con qualche accorgimento!
Indice
I contenuti del deep web e del dark web
Iniziamo il nostro discorso con una panoramica dei contenuti del dark web e del deep web.
Cominciamo con quest’ultimo: la porzione del web che non è indicizzata dai motori di ricerca, e che non è soggetta a mappatura da parte – ad esempio – di Google o di Bing. Il dato interessante è che, stando alle statistiche più recenti, questa sezione costituisce circa il 90% della rete. Ciò vuol dire che noi non vediamo quasi nulla di quello che in realtà è disponibile!
In questa sorta di “miscuglio” sono presenti tutte le pagine che richiedono il login per l’accesso, le e-mail che cestiniamo, le transazioni bancarie. Non solo: il deep web include anche i siti pubblicati da poco, quelli privati delle università, alcuni tipi di forum come quelli degli atenei.
Al contrario di quel che si crede, molti di questi elementi sono visualizzabili con un browser normale. Chiaramente è fondamentale conoscere l’indirizzo, altrimenti l’operazione diventa di gran lunga più complessa!
E per quanto riguarda invece il dark web? Questo, come suggerisce il nome, corrisponde al “lato oscuro” di internet, quello in cui agiscono gli hacker e vengono generate numerose cyber-minacce. È qui che prendono avvio le imprese dei criminali che aspirano a minare società e aziende, appropriandosi delle loro informazioni essenziali.
Circa la metà dei siti del dark web è legale, il che significa purtroppo che l’altra metà non lo è. Pensiamo ai video pedopornografici, che non di rado sono stati scoperti in questo territorio oscuro: la Polizia Postale ha condotto la prima indagine in merito nel 2014, un’operazione che ha portato all’arresto di vari cittadini italiani.
A ciò si uniscono contenuti leciti, come la versione “.onion” di Facebook e di alcune testate giornalistiche online. Queste non sono preoccupanti, a differenza di quelle connesse al traffico di farmaci, di droga, alle frodi e ai furti di identità.
Insomma, il dark web è un calderone potenzialmente molto rischioso e al quale è indispensabile prestare attenzione. Le vicende emblematiche, da questo punto di vista, sono tante: pensiamo a quella della Via della Seta, la Silk Road, un autentico mercato digitale dove era possibile acquistare armi, sostanze stupefacenti, narcotici e documenti falsi!
Come si accede al deep web e al dark web
Come già abbiamo accennato, l’accesso al deep web è semplice. Spesso bastano i comuni browser; vi sono, poi, dei cataloghi appositi di pagine non indicizzate da Google, come Stumpedia e The WWW Virtual Library.
Per entrare nel dark web servono dei software particolari, progettati per garantire l’anonimato sia degli utenti sia dei portali. In tal caso non vanno bene browser come Chrome e Firefox, in quanto tramite essi i domini “.onion” non sono raggiungibili.
Un programma utile sotto questo aspetto è Tor. Si scarica in maniera gratuita, è camuffato da normale browser e può essere impiegato per visionare gli elementi del dark web. Questo strumento assicura privacy e riservatezza: l’unica cosa da tenere in conto è che gli URL cambiano costantemente, e che non di rado scompaiono dall’oggi al domani.
Alcuni lo ritengono impossibile, ma Tor è usato anche per obiettivi legittimi. Per esempio è utilizzato a volte dai giornalisti, oppure dagli attivisti per i diritti civili per raccogliere ed elaborare dati importanti in contesti come le dittature. Un discorso diverso va fatto per i pirati informatici, che sfruttano Tor per diffondere malware, virus e mezzi di hacking.
Dark web e sicurezza
La Polizia Postale tiene sempre sotto controllo il dark web. Questo mondo è estremamente delicato, e il confine tra legale e illegale è a dir poco labile.
Attualmente, dunque, nel settore della cybersecurity questo tipo di intelligence fornisce un contributo necessario. Lo scopo è riconoscere e disinnescare le minacce prima che escano da questa componente oscura di internet: un lavoro difficile, prezioso e fondamentale al giorno d’oggi.
Anche voi, qualora decidiate di adoperare il dark web, dovete essere del tutto cauti e non comunicare mai, in nessuna situazione, le vostre informazioni personali. Fate attenzione ai contenuti e, anche se potrebbe sembrare scontato, non accendete assolutamente il microfono e la webcam del PC.