Il metaverso: cos’è e quale sarà il suo impatto sul mondo della tecnologia

metaverso

Il termine “metaverso” è uno di quelli che stanno contrassegnando sempre di più il campo della tecnologia. La prima cosa da fare, dunque, è dare una definizione di questo concetto: esattamente, cos’è il metaverso?

Alcuni credono che con tale parola si indichi semplicemente un mondo virtuale diverso da quello reale, ma non è proprio così. Sarebbe più corretto definire il metaverso come un insieme di mondi virtuali: una sorta di raccolta di universi paralleli, ognuno dei quali viene “offerto” da una grande azienda (per esempio uno da Microsoft, uno da Google e così via).

Il vocabolo è stato coniato in un contesto ben preciso, ovvero nel libro Snow Crash di Neal Stephenson. In questo romanzo, i protagonisti si muovono continuamente tra un setting reale e uno virtuale – per così dire, “saltano” da un luogo all’altro. Da allora, però, è cambiata la visione stessa del metaverso, che appunto non è soltanto un’area virtuale ma un vero e proprio sistema.

Metaverso e tecnologie

Un’altra caratteristica del metaverso che dobbiamo chiarire è la seguente: esso si basa su una serie di pilastri, ossia alcune tecnologie essenziali. Sotto questo aspetto, il metaverso potrebbe essere paragonato a una struttura con delle colonne portanti.

Le fondamenta del metaverso sono l’intelligenza artificiale, l’IoT (Internet of Things), le criptovalute, la blockchain, la realtà aumentata e quella virtuale in senso stretto. Da ciò si capisce che il metaverso è molto più complesso di quanto si pensi, e non è solo un ambiente in 3D.

Del resto, le varie Big Tech che intervengono sul metaverso non trarrebbero alcun vantaggio da una condivisione degli spazi. Più che altro, ciascuna di loro fornisce il proprio spazio unico ed esclusivo, progettato per garantire la migliore user experience possibile.

Il metaverso e i videogames

Abbiamo visto cos’è il metaverso e quali sono le sue peculiarità. Dobbiamo sottolineare, poi, lo stretto legame che intercorre tra il metaverso e l’ambito dei videogiochi.

In parole povere, l’industria dei videogames è quella in cui vengono definite più strategie che riguardano il metaverso. Questo ramo è in costante crescita, ed è andato incontro a innovazione e sviluppo. Secondo le statistiche più recenti, si calcola che entro il 2025 gli acquisti in gioco (skin dei personaggi, sfondi ecc.) supereranno un valore di 74,4 miliardi di dollari.

Molti videogames daranno la possibilità di “entrare” nel metaverso, di vivere esperienze virtuali e di abbattere le barriere tra gli utenti. Di vedere ciò che il proprio PG sta vedendo, di fare compere, di parlare direttamente con persone che si trovano dall’altra parte del pianeta.

Sempre in merito al rapporto tra metaverso e videogiochi è da ricordare il ruolo della Microsoft, che sta acquisendo un gran numero di comunità e di contenuti. Da poco, Microsoft è proprietaria di Activision Blizzard; possiede anche – giusto per fare qualche nome celeberrimo – World of Warcraft, Candy Crush e Call of Duty. Già basta questo per comprendere quanto sarà importante il suo intervento nel campo del metaverso.

Altri settori connessi al metaverso

È abbastanza facile intuire come l’universo dei videogiochi cambierà a causa del metaverso. La costruzione di mondi virtuali avverrà nei videogames, offrendo un’autentica occasione di evasione dalla realtà.

Tuttavia, quello dei videogiochi non è l’unico settore che ricaverà un vantaggio dal metaverso. Citiamo almeno la vendita al dettaglio e l’ambito della moda: il metaverso, per le sue stesse caratteristiche intrinseche, può davvero fare miracoli per la promozione (e la vendita) degli accessori da utilizzare online e in game, per le skin dei videogiochi, per gli avatar e così via.

Sapevate, ad esempio, che Louis Vuitton ha firmato alcuni aspetti dei personaggi di League of Legends? Che Nike possiede il marchio di scarpe da ginnastica digitali RTFKT? Che la prima collezione digitale di Ralph Lauren è quella di Roblox?

Si parla, a tutti gli effetti, di una nuova economia virtuale, per la cui evoluzione sono indispensabili i Non-Fungible Token: NFT. Letteralmente i “gettoni non copiabili”, ovvero pezzi unici che non possono essere replicati, come abiti, opere d’arte, brani musicali…

Gli NFT non possono essere acquistati nel senso vero del termine: non si diventa proprietari di questi elementi, ma si ha l’opportunità di mostrare dei diritti su di essi. Si compra una versione digitale, compressa in una sequenza (hash), che viene memorizzata su una blockchain.

I Non-Fungible Token hanno incrementato moltissimo lo shopping nel metaverso. La collezione di Dolce & Gabbana è andata esaurita per 1.885,719 ETH, che corrispondevano a 6 milioni di dollari!

Un giocatore che paga per una skin su LoL o su Fortnite non possiede la skin in sé, ma la può usare per i suoi personaggi. Se perde il gioco, perde anche la skin.

Ad ogni modo, le Big Tech sembrano voler investire nel metaverso anche per i prossimi anni. I progetti sono tanti: vediamo come si svilupperanno.

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