Google, la bioelettronica e il futuro della medicina

Un chip bioelettronico

Il colosso inglese della farmaceutica GlaxoSmithKline ed Alphabet, la “super-compagnia” che possiede Google, hanno annunciato una joint-venture per formare una nuova società che farà ricerche nel campo della bioelettronica.

La bioelettronica è il futuro nel campo della ricerca medica

Le ricerche bioelettroniche si focalizzano, come suggerisce il nome, sulla elettronica applicata al campo biologico. L’idea è quella di sviluppare impianti elettronici che possano essere utilizzati per la cura di malattie. Non a caso, la neonata compagnia verrà chiamata Galvani Bioelectrornics, in onore dello scienziato italiano Luigi Galvani che per primo, nel Diciottesimo secolo, sperimentò gli effetti dell’elettricità sui tessuti viventi. Anche all’epoca queste ricerche ebbero una discreta risonanza, stuzzicando l’immaginazione di molti: Mary Shelley scrisse il suo racconto Frankenstein, ispirata dalle teorie di Galvani.

GSK
I laboratori GSK che hanno sede nel Regno Unito

Ovviamente lo scopo di Google e di GSK non è creare super mostri che distruggono tutto (o almeno ce lo auguriamo!), ma sviluppare tecnologie elettroniche miniaturizzate che siano in grado di intervenire, tramite impulsi elettrici mirati, dove la mano del chirurgo non può arrivare. L’obiettivo è quello di essere pronti nel 2023 per le approvazioni da parte delle varie autorità che controllano la sanità nel mondo.

L’investimento per questo progetto da parte dei due colossi è di ben 712 milioni di dollari, una cifra ragguardevole. D’altra parte, Google non è nuova ad investimenti nel settore medico: già nel 2013 Larry Page (ora CEO di Alphabet) annunciò un cospicuo investimento in Calico, una società che si occupa principalmente di studiare la longevità e le malattie legate all’invecchiamento.

 

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