I servizi di stampa online al giorno d’oggi possono essere utilizzati per soddisfare una grande varietà di esigenze: per esempio per stampare dei volantini destinati a un allestimento interno, oppure per realizzare dei manifesti in vista di una campagna elettorale. Qualunque sia il motivo per cui si decide di ricorrere alla stampa online, ci sarà bisogno di preparare un file per la stampa: un compito che può essere affidato a un professionista del settore o che si può decidere di svolgere anche in autonomia. Si può scegliere, dunque, se rivolgersi a un grafico specializzato o se tentar di far tutto da soli, come autodidatti.
Indice
La scelta del colore
Uno dei primi aspetti a cui si deve prestare attenzione, soprattutto se si è in procinto di progettare dei manifesti pubblicitari, è quello relativo alla scelta del profilo colore. Due sono le alternative a disposizione: il profilo CMYK e il profilo RGB, che rappresentano due metodi colore differenti. In particolare, CMYK è un metodo di colore di tipo sottrattivo, nel senso che si ottengono i colori complementari attraverso la sottrazione dei tre colori primari (o anche di uno solo). Si parla di quadricromia perché si tratta di un metodo di colore a 4 canali. Tanto più leggera è l’intensità dei canali, quanto più il risultato complessivo sarà vicino al bianco. Tuttavia, la saturazione di tutti i canali (giallo, magenta e ciano) al 100% non genera il nero, ma una tonalità di marrone particolarmente scura che prende il nome di bistro. Il metodo sottrattivo è il più indicato per la preparazione del file per la stampa per la semplice ragione che a meno colore corrisponde più bianco carta.
Il metodo additivo
Per quel che riguarda il metodo RGB, invece, si tratta di un metodo additivo, ed è comunque molto conosciuto (RGB è l’acronimo con le iniziali di Red, Green e Blue: rosso, verde e blu). La gamma cromatica di questo metodo è più elevata, e ciascun colore è abbinato a un valore tonale compreso tra 0 e 255. Se si sommano i colori con valori elevati ne deriva uno chiaro, mentre quando i valori tonali sono bassi si ottengono i colori scuri. L’applicazione del metodo additivo è consigliata nel momento in cui i colori, a partire da uno sfondo nero, vengono generati da pixel luminosi o da raggi di luce. È ciò che avviene nel caso dei televisori e dei monitor, e infatti l’RGB si sceglie in modo particolare nel mondo digitale e del web.
La conversione in CMYK
Va detto, comunque, che si può sempre creare la grafica di un manifesto con i colori RGB, e poi procedere a una conversione del file in CMYK in modo da essere certi di avere una resa di stampa ottimale e in linea con le aspettative. Per la conversione è necessario adoperare Photoshop o comunque un programma di grafica dello stesso tipo, purché sia professionale. La conversione viene eseguita in fase di salvataggio, nel momento in cui il file diventa un PDF.
Quale risoluzione scegliere
Un altro aspetto a cui si deve badare in fase di preparazione del file è quello relativo alla risoluzione. A volte, infatti, può accadere che la tipografia non accetti un file per colpa della risoluzione che non è abbastanza elevata. È importante che i file che vengono progettati per essere stampati siano impostati sopra i 300 dpi. Maggiore è il numero di dpi (punti per pollice, cioè Dots per Inch), maggiore è la risoluzione, da cui deriva una riproduzione di qualità più elevata. Se la risoluzione non è abbastanza alta, il risultato complessivo rischia di essere un manifesto sgranato e sfocato, di certo poco piacevole da vedere. Usando Photoshop è facile definire i punti per pollice quando si crea un documento nuovo.
Il nero RGB
Se per la stampa di un manifesto si è costretti a impiegare il nero, è bene essere consapevoli del fatto che ci sono diverse tipologie di nero: designer, neutro ricco, Photoshop, RGB, e così via. Gli esperti del settore raccomandano di non impiegare il nero RGB: esso, infatti, va bene soprattutto per il digitale e per il web, ma nel caso della stampa non assicura risultati ottimali e, anzi, può apparire tendente al grigio, e quindi sbiadito. Se si desidera un nero coprente e intenso è meglio arricchire la quadricromia, evitando di saturare il colore attraverso un 100% di nero; conviene, invece, arrivare al 51% di giallo, al 52% di ciano e al 63% di magenta.
I vettori
Può essere complicato preparare il file per la stampa se si parla di stampa grande formato, dal momento che ci si ritrova a lavorare con documenti dalle dimensioni gigantesche. Ecco che si può trovare un valido alleato nei vettori, grazie a cui è possibile aumentare la definizione delle immagini e diminuire la dimensione del file di stampa: il risultato è una stampa più definita o più chiara. Adobe Illustrator è uno strumento ad hoc per le illustrazioni in vettoriale, visto che è concepito proprio per il disegno in grafica vettoriale.
Le soluzioni di Melastampi
Una volta che il file è pronto, lo si può inviare per la stampa. Una realtà specializzata in questo ambito, e i cui servizi meritano davvero di essere messi alla prova, è senza dubbio Melastampi, che si occupa sia di stampa offset che di stampa digitale grazie alla competenza di un team esperto e altamente qualificato.