Coworking: vantaggi e svantaggi del lavoro condiviso

Coworking

Il coworking è una realtà sempre più diffusa nel nostro paese, in particolare nelle grandi città. Per capire di cosa si tratta, basta analizzare il nome stesso di questa tendenza: stiamo parlando del lavoro condiviso, o meglio, dell’utilizzo di uno spazio comune che ospita un numero variabile di professionisti.

Ovviamente, dietro questo semplice termine c’è molto di più. Tale soluzione permette di creare una solida comunità, che si fonda sullo scambio di idee, sulla collaborazione, sul dinamismo. In un luogo del genere si verifica un notevole aumento della produttività, e si stabilisce un’autentica sinergia che nasce dall’unione di più forze.

In sintesi, si allestisce un ufficio ad hoc di cui si dividono i costi e nel quale si provvede allo sviluppo di uno o più business. Alcuni credono che siano soltanto i freelance a usufruire di questa opzione, ma non è così, poiché anche le imprese spesso ricorrono a una scelta di questo tipo.

Approfondiamo il discorso: quali sono i vantaggi di un simile ambiente? Quali, invece, gli svantaggi? E quali accorgimenti bisogna seguire per ottimizzare in maniera razionale l’area destinata al lavoro condiviso? Vedrete che una modalità così moderna ha diversi pro!

Vantaggi del coworking

Iniziamo elencando i lati positivi di quella che, a tutti gli effetti, può essere considerata una vera e propria cultura in ambito professionale.

Già dalla premessa che abbiamo fatto emergono i primi motivi per cui il coworking conviene. Si dà origine, infatti, a uno spazio accessibile, ricco di opportunità, in cui è possibile chiedere consigli e pareri in qualunque momento, confrontarsi con gli altri, risolvere eventuali problematiche con l’aiuto delle altre persone presenti.

Il lavoro condiviso consente di rafforzare la propria rete di contatti e di beneficiare di una costante e marcata comunicazione. I liberi professionisti e i dipendenti aziendali (dai social manager ai copywriter, dai grafici ai programmatori ecc.) svolgono le loro attività nel medesimo contesto, in locali confortevoli e ben attrezzati, improntati al dialogo e al networking.

Un altro vantaggio è più pratico, di natura prettamente economica. Ci riferiamo al risparmio che deriva da questo setting: come già abbiamo accennato, si dividono le spese relative all’affitto, alle utenze e così via, il che va a favore tanto dei gruppi quanto dei lavoratori autonomi.

Non solo: la condivisione degli uffici è sinonimo di flessibilità, soprattutto per quanto riguarda gli orari. Non di rado è possibile mettersi d’accordo con i colleghi, affinché ciascuno possa scegliere la fascia oraria più consona alle proprie esigenze. Nei migliori ambienti si decidono i turni in un’atmosfera serena e tranquilla, si formano amicizie, si delinea una complicità che rende gli impegni quotidiani molto più piacevoli.

Per concludere la nostra panoramica sui pro di questa soluzione, ricordate che il lavoro condiviso incentiva la motivazione anche nelle “giornate no”, e offre persino occasioni ricreative. Spesso si pianificano eventi, convegni, incontri, durante i quali possono avvenire discussioni molto interessanti e utili ai fini della carriera!   

Quali sono gli svantaggi del coworking?

Il coworking, comunque, ha anche qualche svantaggio. Del resto, prima di intraprendere una strada è importante conoscere ogni singola implicazione, per effettuare una valutazione precisa e accurata.

Innanzitutto, in uno spazio in comune è difficile trovare la giusta privacy. Non sempre vi sono, ad esempio, sale per le riunioni oppure angoli per coloro che hanno bisogno di riflettere in solitudine: è raro che questi uffici garantiscano la stessa riservatezza dei locali privati.

È facile che un’area di questo tipo sia pervasa dal brusio, dal rumore, e che sia piena di potenziali fonti di distrazione. Potrebbe essere complicato concentrarsi, tra una domanda del collega accanto e una conversazione che si svolge qualche scrivania più in là. Non c’è quasi mai silenzio in un contesto del genere, e c’è il rischio che la stanza sia sovraffollata.

Infine, capita che in un simile setting sorga la competizione tra i professionisti. Talvolta si verificano incomprensioni, specialmente se si è a contatto con i competitors!

Come allestire uno spazio per il coworking  

Questi problemi sono arginabili con alcuni accorgimenti di base. Vediamo, quindi, come si organizza al meglio un ambiente per il coworking.

È essenziale una logica suddivisione delle varie zone. Alcune saranno utilizzate per i meeting, altre per le pause; alcune per i colloqui privati, altre ancora per la consultazione di libri e riviste.

È indispensabile che tutti i lavoratori, che siano freelance o dipendenti, si sistemino nel punto più adatto alle proprie necessità, e che stiano comodi dall’inizio alla fine della giornata. Inoltre è fondamentale che il luogo sia dotato di una serie di servizi, dalle toilette pulite ai distributori di acqua e di bevande calde.

Ciascun presente deve organizzare la propria routine come preferisce, per assicurare la massima efficienza. Chiaramente, prima di optare per un determinato spazio bisogna informarsi sulle aziende e sui professionisti autonomi che già lo sfruttano. I colleghi ideali sono quelli che stimolano la creatività e la produttività!

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