Un altro aggiornamento molto importante sta interessando in queste ore il Google Play Store: sembra che sia in fase di roll-out la funzione Family Library, che permette la condivisione dei contenuti acquistati dal Play Store tra tutti i componenti della famiglia.
Grazie a Family Library, sarà possibile condividere i contenuti acquistati con altre 5 persone
Anche se abbastanza in ritardo rispetto ad Apple, che già da tempo permetteva questo tipo di condivisione, il servizio offerto da Google è alquanto interessante: a differenza di Apple, infatti, i contenuti acquistati (app, libri, film…) saranno disponibili su qualsiasi device in grado di avere i servizi di Google Play. Il che significa che se un membro della famiglia acquista un film dal suo smartphone Android, tutti quelli che avranno accesso alla libreria di famiglia potranno visualizzarlo su smarphone Android, PC, Chromebook, Android TV e perfino su iOS e MacOS. Questa trasversalità potrebbe essere un vero punto di forza rispetto alla concorrenza, che permette sì la condivisione dei contenuti, ma all’interno di un recinto piuttosto stretto.
Il funzionamento è abbastanza semplice: nel momento in cui il capofamiglia abilita la Family Library, gli verrà chiesto di impostare un metodo di pagamento che potra essere usato dai vari membri del gruppo familiare per effettuare acquisti: anche il metodo di pagamento, infatti, può essere condiviso. Ovviamente è possibile impostare una serie di protezioni per evitare le spese pazze: è possibile far approvare dal capofamiglia ogni singolo acquisto da parte di un utente, o in alternativa, gli in-app purchase. I membri della famiglia, ad ogni acquisto, vedranno il metodo di pagamento condiviso tra quelli disponibili; ma se non volete far vedere quanto state spendendo per le Monete Pokemon Go, potrete sempre scegliere un metodo di pagamento personale. Per quanto riguarda i contenuti, è possibile ovviamente scegliere quali verranno condivisi.
Il roll-out di questa funzionalità è iniziato in queste ore negli USA, tra poco sarà disponibile anche in Italia, oltre che in Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Irlanda, Giappone, Messico, Nuova Zelanda e Regno Unito.
Sebbene sia difficile pensare che questa mossa di Google possa cambiare radicalmente le abitudini di acquisto degli utenti, la possibilità di avere a disposizione un ecosistema così ampio di dispositivi su cui condividere i contenuti potrebbe essere molto significativa sul lungo termine.